IL MATERIALISMO E KARL MARX

Treviri, a pochi passi da qui nacque Marx
Hegel dice che lo Spirito del Tempo (Zeitgeist) soffia dove vuole.
Alla metà degli anni '70 si era in piena crisi; shock petrolifero, movimenti di protesta giovanili, violenza politica nelle strade, terrorismo rosso e stragismo nero, il dilagare dell' eroina.....nelle grandi città si respirava un clima esagitato, creativo e fertile ma anche denso di pericoli. Io facevo il Liceo nella sonnacchiosa Gorizia, che comunque era ben più vivace di oggi.....aveva quasi il doppio degli abitanti, le scuole superiori avevano il doppio degli studenti, quasi tremila contro i milleequattro di oggi. Noi giovani eravamo tanti e ci sentivamo in grado di cambiare il mondo.....Gli adulti ripetevano che tra Guerra, Resistenza e crisi nucleari ne avevano viste ben altre, ma non li ascoltavamo.
Nel Pantheon giovanile al primo posto c' erano gli eroi dalle lunghe chiome rock, magari morti di overdose come Jimi Hendrix e Jim Morrison. Poi veniva il barbuto e capellone Marx. Poi parimerito il barbuto (ma calvo) Lenin ed Ernesto Che Guevara, eroe giovane e bello barbuto pure lui. Anche i più giovani cercavano di portare qualcosa che somigliasse ad una barba, oltre a capelli lunghi e vestiario trasandato con orrore di genitori e parenti. Che gusto! Forse é normale a quell' età, non saprei perché l' ho vissuta una sola volta.
Come nasce il marxismo? Come diventa uno dei protagonisti della storia moderna?
Nel 1831 si spegne Hegel ed una stagione finisce di colpo: il Gran Maestro ha decretato che dopo di lui sarà morte dell' arte, della religione, della filosofia. La Destra hegeliana, fedele al Maestro, ben presto tace; in quanto alla Sinistra hegeliana (composta anche da ebrei come e Strauss e Marx ) essa invece si fa notare.
La sua tendenza é il materialismo, derivato dal sensismo settecentesco ed abbinato ad un programma illuministico (critica alla Religione e allo Stato). Il materialismo era anche una reazione alla ubriacatura idealistica, che tra Totalità ed Assoluti si era dimenticata dell' uomo in carne ed ossa.
Feuerbach e Marx partono da qui, dall' uomo in carne ed ossa, dai suoi bisogni, primo tra tutti quello di felicità. La critica alla Religione in entrambi é una protesra contro l' infelicità umana ma le due strade sono diverse. Su questo dovresti leggere questo breve testo 'Materialismo' dalla enciclopedia filosofica di T. W. Adorno.
Feuerbach, Marx, Engels, Max Stirner, Bruno Bauer, Arnold Ruge, più le loro donne, insomma la Sinistra al completo, a cavallo tra i '30 e i '40 si ritrovavano in una birreria sulla Friedrichstrasse a Berlino, tra bevute e discussioni politiche. Questo gruppo (che si autonominava 'die Freien', i liberi) pareva unito: rapporti di stretta amicizia, matrimoni (Stirner trova moglie nel gruppo). Di queste amicizie dieci anni dopo non resta nulla; ne 'L' Ideologia tedesca' (1845) colpisce il disprezzo che Marx ed Engels manifestano per gli ex-amici. Ai funerali di Stirner (1856) é presente il solo Bauer.
Ma parliamo di Marx: grande cervello e pessimo carattere desidera impegnarsi politicamente in modo più serio; Quando Ruge si trasferisce a Parigi e gli offre un lavoro da giornalista politico, egli lo segue e vi resta dal '43 al '45; qui approfondisce i suoi studi hegeliani ed inizia a interessarsi di economia politica; si definisce ancora per poco 'feuerbachiano'. Il gruppo frequentato a Parigi da Marx ruota intorno alla rivista 'Vorwarts' e comprende nomi come Bakunin, Proudhon, Blanqui, il poeta Heine (l' unico con cui Marx riesce a legare), mentre tramite il fedele Engels vengono da Marx stabiliti contatti col movimento operaio inglese. Ma il gruppo parigino non condivide la sua adesione al comunismo e lui litiga con tutti (con Bakunin rimane un astio implacabile), abbandona Parigi per Bruxelles dove fonda nel 1845 la Lega dei Comunisti assieme a Wilhem Weitling, con il quale romperà dopo poche riunioni.
In quei mesi Marx ed Engels abbandonano la filosofia in nome della 'prassi', in rottura soprattutto con Feuerbach. Sempre nel 1845 nella 'Sacra famiglia' demoliscono Bruno Bauer, poi nel 1847 con 'La miseria della filosofia' se la prendono con Proudhon ed il socialismo francese. I loro attacchi esprimono anche rancori personali, poiché i due non sono riusciti ad assumere la leadership del gruppo berlinese né di quello parigino, rimasti in mano agli ex-amici ora bollati come 'ideologi'.
A Bruxelles Marx inizia a fare politica sul serio, scrive il Manifesto del '48, si getta nella organizzazione del movimento operaio internazionale, esperienza che porta alla I Internazionale del 1864. E quello che viene dopo come si dice é storia. Storia che gli dà ragione: il Marxismo ha mobilitato masse e popoli, anche se -credo- raramente nella direzione auspicata dal suo fondatore. Oggi si assiste ad una vera riscoperta di Marx, la cui reputazione dopo la caduta del Muro nell' 89 non era ai massimi storici. In quest' epoca di grave crisi del Capitalismo ci si ricorda che lui aveva già descritto tutto, e previsto molto (ma non tutto).
Come filosofo Marx mantiene con il 'nonno' Hegel uno stretto rapporto dai suoi primi scritti alle ultime pagine del Capitale. La dialettica e la coscienza di classe, l' alienazione ed il feticismo delle merci, la storia come susseguirsi di epoche e modi di produzione, la contraddizione e la lotta di classe, il Comunismo come negazione della negazione sono solo alcuni dei numerosi concetti marxiani di derivazione hegeliana. In Marx convivono altre influenze, come l' evoluzionismo darwiniano ed un messianesimo cripto-religioso, il quale al proletariato assegna nientemeno che la missione di 'liberare' l' intera umanità. Questo mix eterogeneo permette il successivo sviluppo di una grande varietà di indirizzi tutti interni al contenitore 'Marxismo'.
Dopo Marx (morto nel 1883) la complessa dialettica marxiana si lega al materialismo più rozzo; del resto il culto positivistico per la scienza presente in Marx rendeva possibile la banalizzazione del suo pensiero. Mezzo secolo dopo con Stalin il marxismo viene ridotto ad una serie di dogmi e formulette, il cosiddetto materialismo dialettico. Mao-tze-dong diffonde il famoso 'libretto rosso', il testo più stampato della storia (era fino al 1978 obbligatorio per tutti i cinesi). In effetti esso ha poco a che vedere col vero Marx, trattandosi di un prontuario con una serie di risposte preconfezionate, che esalta il ruolo del P. C. Cinese e del suo leader.
Qualcuno, non ricordo chi (forse Karl Popper), ha acutamente osservato che Socrate non sarebbe stato felice nella Repubblica di Platone; anche Marx non sarebbe stato felice nei regimi che si definivano 'marxisti', anzi una testa (ed una linguaccia) come la sua da quelle parti non sarebbe durata 65 anni.
-----------------------------------------------------------
Marx é morto davvero, come ironicamente dice Woody Allen? E quando, nel 1883, nel 1917, 1928 (inizio dello Stalinismo), negli anni '70 con gli orrori dei Khmer rossi, nel 1989 con la caduta del muro?.........già il solo chiedersi se qualcosa é morto significa non esserne sicuri. E in questi ultimi anni complice la crisi assistiamo ad una vera Marx-Renaissance alla quale prendono parte, tanto per fare un nome forse inatteso, anche personaggi come il forzista Giulio Tremonti.
Il concetto centrale del marxismo, la lotta di classe, come sostenuto da Luciano Gallino in un recente ed importante testo, é oggi più attuale che mai; nei Paesi industrializzati come perdita o precarizzazione del lavoro, delocalizzazione delle industrie, privatizzazione dei servizi pubblici; in luoghi come la Cina, il Brasile o l' Africa Nera come sfruttamento dei bambini, cacciata o sterminio delle tribù locali, deforestazione selvaggia ed in mille altri modi spesso brutali. Simmetricamente cresce il dislivello di reddito tra lavoratori manuali e managers, che negli anni '70 era 15 volte inferiore ad oggi. Avatar di James Cameron, nonostante quello che puoi pensare, parla proprio di questo.
La desertificazione di zone già molto povere é un' altra, quantomai ingiusta, conseguenza del benessere dei Paesi ricchi: la 'forbice' riguarda non solo i soldi ma anche qualcosa di ben più prezioso come l' acqua, ed infatti il sistema finanziario sta tentando di accaparrarsi proprio l' acqua (con la solita scusa che privatizzare un servizio lo renderebbe 'più efficiente'). In futuro i padroni dell' acqua saranno i padroni del mondo. A quando la privatizzazione dell' aria?
Dai tempi di Marx é enormemente cresciuta la forbice economica tra l' 1% dell' umanità più ricco (che in Italia detiene il 28% della ricchezza nazionale, dati OCSE) ed il restante 99%. Tutte cose ampiamente previste da Marx. La crisi globale degli ultimi anni ha accresciuto la forbice: i più ricchi ci hanno guadagnato.
Il meccanismo é semplice: una minoranza si impadronisce delle risorse comuni, le sfrutta e le esaurisce, poi specula sulla loro penuria realizzando ulteriori profitti, e ci vuol far credere che questo modello sia il migliore possibile: il neoliberismo ne é l' ideologia ufficiale. Qui trovi una agile ed utilissima lettura sul ruolo degli organismi economici internazionali come la W.T.O. nella costituzione di un dominio oligarchico mondiale.
Basti pensare al miliardario Mitt Romney, un mega-mega-evasore fiscale che per un pelo non é divenuto Presidente degli U.S.A, basando tutta la sua campagna elettorale sull' egoistico 'meno tasse, meno servizi', tanto quelli come lui non hanno certo bisogno della mutua.
Peraltro in fatto di miliardari-presidenti moralmente degenerati noi italiani siamo al primo posto.
Tra le letture, oltre ad un interessante testo di Feuerbach sull ' uomo sensibile, ho messo 'L' Unico' di Stirner, che é un testo davvero unico (ah, ah....). Tra i modi possibili di superare Hegel non ce ne possono essere due più diversi tra quello anarchico-individualistico di Stirner e quello collettivistico di Marx. Quindi in onore a dialettica e contraddizione, che sono un pò le protagoniste di questa sezione, abbiamo qui rappresentati entrambi.
Alla metà degli anni '70 si era in piena crisi; shock petrolifero, movimenti di protesta giovanili, violenza politica nelle strade, terrorismo rosso e stragismo nero, il dilagare dell' eroina.....nelle grandi città si respirava un clima esagitato, creativo e fertile ma anche denso di pericoli. Io facevo il Liceo nella sonnacchiosa Gorizia, che comunque era ben più vivace di oggi.....aveva quasi il doppio degli abitanti, le scuole superiori avevano il doppio degli studenti, quasi tremila contro i milleequattro di oggi. Noi giovani eravamo tanti e ci sentivamo in grado di cambiare il mondo.....Gli adulti ripetevano che tra Guerra, Resistenza e crisi nucleari ne avevano viste ben altre, ma non li ascoltavamo.
Nel Pantheon giovanile al primo posto c' erano gli eroi dalle lunghe chiome rock, magari morti di overdose come Jimi Hendrix e Jim Morrison. Poi veniva il barbuto e capellone Marx. Poi parimerito il barbuto (ma calvo) Lenin ed Ernesto Che Guevara, eroe giovane e bello barbuto pure lui. Anche i più giovani cercavano di portare qualcosa che somigliasse ad una barba, oltre a capelli lunghi e vestiario trasandato con orrore di genitori e parenti. Che gusto! Forse é normale a quell' età, non saprei perché l' ho vissuta una sola volta.
Come nasce il marxismo? Come diventa uno dei protagonisti della storia moderna?
Nel 1831 si spegne Hegel ed una stagione finisce di colpo: il Gran Maestro ha decretato che dopo di lui sarà morte dell' arte, della religione, della filosofia. La Destra hegeliana, fedele al Maestro, ben presto tace; in quanto alla Sinistra hegeliana (composta anche da ebrei come e Strauss e Marx ) essa invece si fa notare.
La sua tendenza é il materialismo, derivato dal sensismo settecentesco ed abbinato ad un programma illuministico (critica alla Religione e allo Stato). Il materialismo era anche una reazione alla ubriacatura idealistica, che tra Totalità ed Assoluti si era dimenticata dell' uomo in carne ed ossa.
Feuerbach e Marx partono da qui, dall' uomo in carne ed ossa, dai suoi bisogni, primo tra tutti quello di felicità. La critica alla Religione in entrambi é una protesra contro l' infelicità umana ma le due strade sono diverse. Su questo dovresti leggere questo breve testo 'Materialismo' dalla enciclopedia filosofica di T. W. Adorno.
Feuerbach, Marx, Engels, Max Stirner, Bruno Bauer, Arnold Ruge, più le loro donne, insomma la Sinistra al completo, a cavallo tra i '30 e i '40 si ritrovavano in una birreria sulla Friedrichstrasse a Berlino, tra bevute e discussioni politiche. Questo gruppo (che si autonominava 'die Freien', i liberi) pareva unito: rapporti di stretta amicizia, matrimoni (Stirner trova moglie nel gruppo). Di queste amicizie dieci anni dopo non resta nulla; ne 'L' Ideologia tedesca' (1845) colpisce il disprezzo che Marx ed Engels manifestano per gli ex-amici. Ai funerali di Stirner (1856) é presente il solo Bauer.
Ma parliamo di Marx: grande cervello e pessimo carattere desidera impegnarsi politicamente in modo più serio; Quando Ruge si trasferisce a Parigi e gli offre un lavoro da giornalista politico, egli lo segue e vi resta dal '43 al '45; qui approfondisce i suoi studi hegeliani ed inizia a interessarsi di economia politica; si definisce ancora per poco 'feuerbachiano'. Il gruppo frequentato a Parigi da Marx ruota intorno alla rivista 'Vorwarts' e comprende nomi come Bakunin, Proudhon, Blanqui, il poeta Heine (l' unico con cui Marx riesce a legare), mentre tramite il fedele Engels vengono da Marx stabiliti contatti col movimento operaio inglese. Ma il gruppo parigino non condivide la sua adesione al comunismo e lui litiga con tutti (con Bakunin rimane un astio implacabile), abbandona Parigi per Bruxelles dove fonda nel 1845 la Lega dei Comunisti assieme a Wilhem Weitling, con il quale romperà dopo poche riunioni.
In quei mesi Marx ed Engels abbandonano la filosofia in nome della 'prassi', in rottura soprattutto con Feuerbach. Sempre nel 1845 nella 'Sacra famiglia' demoliscono Bruno Bauer, poi nel 1847 con 'La miseria della filosofia' se la prendono con Proudhon ed il socialismo francese. I loro attacchi esprimono anche rancori personali, poiché i due non sono riusciti ad assumere la leadership del gruppo berlinese né di quello parigino, rimasti in mano agli ex-amici ora bollati come 'ideologi'.
A Bruxelles Marx inizia a fare politica sul serio, scrive il Manifesto del '48, si getta nella organizzazione del movimento operaio internazionale, esperienza che porta alla I Internazionale del 1864. E quello che viene dopo come si dice é storia. Storia che gli dà ragione: il Marxismo ha mobilitato masse e popoli, anche se -credo- raramente nella direzione auspicata dal suo fondatore. Oggi si assiste ad una vera riscoperta di Marx, la cui reputazione dopo la caduta del Muro nell' 89 non era ai massimi storici. In quest' epoca di grave crisi del Capitalismo ci si ricorda che lui aveva già descritto tutto, e previsto molto (ma non tutto).
Come filosofo Marx mantiene con il 'nonno' Hegel uno stretto rapporto dai suoi primi scritti alle ultime pagine del Capitale. La dialettica e la coscienza di classe, l' alienazione ed il feticismo delle merci, la storia come susseguirsi di epoche e modi di produzione, la contraddizione e la lotta di classe, il Comunismo come negazione della negazione sono solo alcuni dei numerosi concetti marxiani di derivazione hegeliana. In Marx convivono altre influenze, come l' evoluzionismo darwiniano ed un messianesimo cripto-religioso, il quale al proletariato assegna nientemeno che la missione di 'liberare' l' intera umanità. Questo mix eterogeneo permette il successivo sviluppo di una grande varietà di indirizzi tutti interni al contenitore 'Marxismo'.
Dopo Marx (morto nel 1883) la complessa dialettica marxiana si lega al materialismo più rozzo; del resto il culto positivistico per la scienza presente in Marx rendeva possibile la banalizzazione del suo pensiero. Mezzo secolo dopo con Stalin il marxismo viene ridotto ad una serie di dogmi e formulette, il cosiddetto materialismo dialettico. Mao-tze-dong diffonde il famoso 'libretto rosso', il testo più stampato della storia (era fino al 1978 obbligatorio per tutti i cinesi). In effetti esso ha poco a che vedere col vero Marx, trattandosi di un prontuario con una serie di risposte preconfezionate, che esalta il ruolo del P. C. Cinese e del suo leader.
Qualcuno, non ricordo chi (forse Karl Popper), ha acutamente osservato che Socrate non sarebbe stato felice nella Repubblica di Platone; anche Marx non sarebbe stato felice nei regimi che si definivano 'marxisti', anzi una testa (ed una linguaccia) come la sua da quelle parti non sarebbe durata 65 anni.
-----------------------------------------------------------
Marx é morto davvero, come ironicamente dice Woody Allen? E quando, nel 1883, nel 1917, 1928 (inizio dello Stalinismo), negli anni '70 con gli orrori dei Khmer rossi, nel 1989 con la caduta del muro?.........già il solo chiedersi se qualcosa é morto significa non esserne sicuri. E in questi ultimi anni complice la crisi assistiamo ad una vera Marx-Renaissance alla quale prendono parte, tanto per fare un nome forse inatteso, anche personaggi come il forzista Giulio Tremonti.
Il concetto centrale del marxismo, la lotta di classe, come sostenuto da Luciano Gallino in un recente ed importante testo, é oggi più attuale che mai; nei Paesi industrializzati come perdita o precarizzazione del lavoro, delocalizzazione delle industrie, privatizzazione dei servizi pubblici; in luoghi come la Cina, il Brasile o l' Africa Nera come sfruttamento dei bambini, cacciata o sterminio delle tribù locali, deforestazione selvaggia ed in mille altri modi spesso brutali. Simmetricamente cresce il dislivello di reddito tra lavoratori manuali e managers, che negli anni '70 era 15 volte inferiore ad oggi. Avatar di James Cameron, nonostante quello che puoi pensare, parla proprio di questo.
La desertificazione di zone già molto povere é un' altra, quantomai ingiusta, conseguenza del benessere dei Paesi ricchi: la 'forbice' riguarda non solo i soldi ma anche qualcosa di ben più prezioso come l' acqua, ed infatti il sistema finanziario sta tentando di accaparrarsi proprio l' acqua (con la solita scusa che privatizzare un servizio lo renderebbe 'più efficiente'). In futuro i padroni dell' acqua saranno i padroni del mondo. A quando la privatizzazione dell' aria?
Dai tempi di Marx é enormemente cresciuta la forbice economica tra l' 1% dell' umanità più ricco (che in Italia detiene il 28% della ricchezza nazionale, dati OCSE) ed il restante 99%. Tutte cose ampiamente previste da Marx. La crisi globale degli ultimi anni ha accresciuto la forbice: i più ricchi ci hanno guadagnato.
Il meccanismo é semplice: una minoranza si impadronisce delle risorse comuni, le sfrutta e le esaurisce, poi specula sulla loro penuria realizzando ulteriori profitti, e ci vuol far credere che questo modello sia il migliore possibile: il neoliberismo ne é l' ideologia ufficiale. Qui trovi una agile ed utilissima lettura sul ruolo degli organismi economici internazionali come la W.T.O. nella costituzione di un dominio oligarchico mondiale.
Basti pensare al miliardario Mitt Romney, un mega-mega-evasore fiscale che per un pelo non é divenuto Presidente degli U.S.A, basando tutta la sua campagna elettorale sull' egoistico 'meno tasse, meno servizi', tanto quelli come lui non hanno certo bisogno della mutua.
Peraltro in fatto di miliardari-presidenti moralmente degenerati noi italiani siamo al primo posto.
Tra le letture, oltre ad un interessante testo di Feuerbach sull ' uomo sensibile, ho messo 'L' Unico' di Stirner, che é un testo davvero unico (ah, ah....). Tra i modi possibili di superare Hegel non ce ne possono essere due più diversi tra quello anarchico-individualistico di Stirner e quello collettivistico di Marx. Quindi in onore a dialettica e contraddizione, che sono un pò le protagoniste di questa sezione, abbiamo qui rappresentati entrambi.
![]()
![]()
![]()
![]()
![]()
![]()
![]()
|
![]()
![]()
![]()
![]()
![]()
![]()
|